K u n s t a u s s t e l l u n g : Bilder vom Ja und vom Nein - Le ragioni del sì e del no

Ev. Luth Marktkirche Gemeinde in Kooperation mit der Accademia di Ipazia

I. Albrecht, Lore Bucholski, C. Bartolosch, S. Thatje-Körber, G. Manson, J. Nadasdy, N. Packham, S. Stettner, A. Verrone, Holle Voss.

11.04.2012 um  17 Uhr  Marktkirche: Vernissage der Kunstausstellung: „Bilder vom Ja und vom Nein“:

H. Voss, C. Bartolosch, L. Bucholski, N. Packham, S. Stettner, S. Thatje-Körber, G. Manson, J. Nadasdy, I. Albrecht, A. Verrone

vom 11.04. -25.04.12, Tägl. 10 - 18 Uhr,

Eröffnungsvortrag: Dr. Reinhard Knodt (Berlin)

Veranstalter: Ev-luth. Marktkirchengemeinde in Kooperation mit der Accademia di Ipazia

 

Thema der Ausstellung ist die heutige Schwierigkeit, Entscheidungen zu treffen. Nur Verstand und Affekte zusammen können zu einer kristallinen Vernunft führen. Oft lassen sich Entscheidungen nicht verschieben: Der Paradiesapfel der Genesis war eine unwiderstehliche Einladung für Eva wie für Adam: das Ja zur Erkenntnis. Die Verkündigung ist ein Bild von einem historischen „Ja“ von Maria, aber auch für Frauen von heute. Nehmen wir an, Maria hätte gestreikt ... Und vielleicht gab es schon vorher viele gescheiterte Verkündigungen.

Vorträge im Rahmen der Ausstellung:

am Mi 18.04.12 um 17 Uhr Dr. Uwe Wolff: „Entscheidungen treffen“,

am 25.04.12 um 17 Uhr Dr. Gerhard Stamer: "Ja, es gibt ein richtiges Leben im falschen."

 

Katalog der Ausstellung in der Ev.-luth. Marktkirche im Rahmen des 3. Festivals der Philosophie in Hannover

24 S., mit farbigen Abbildungen,

JOSEFINE+KUNST

ISBN 978-3-00-039039-6

erhältlich gegen 10 Euro Schutzgebühr

unter: filosofia@accademia-di-ipazia.de

copyright: Stefan Stettner

copyright@Sabine Tahje-Koerber
copyright@Sabine Tahje-Koerber

copyright@Christoph Bartolosch
copyright@Christoph Bartolosch
copyright@Christoph Bartolosch
copyright@Christoph Bartolosch
copyright Nigel Packham
copyright Nigel Packham

copyright Holle Voss
copyright Holle Voss
copyright Gundula Manson
copyright Gundula Manson
copyright Assunta Verrone
copyright Assunta Verrone

La ragione, in quanto mezzo, conduce a scegliere. E più di due alternative non ce ne sono. Ci sono immagini e situazioni del „sì-sì“, del sì-no, del „no-no“, o del „no-sì“ e ci sono „sì“ soltanto nominali, che corrispondono a un reale no e „sì“ di fatto, e anche tutto il contrario. Li conosciamo dalla storia dell’umanità e vediamo che in diverse culture acquistano anche un altra forma: per esempio in alcune culture un „no“ deve essere ripetuto tre volte per essere un no, in altre bisogna incominciare con „no“ per poi accettare. In alcune culture si risponde positivamente ad una domanda negativa, in altre bisogna rispondere negativamente a una domanda formulata in modo negativo.

Grazie al disegno e alla pittura si possono visualizzare , cataloghizzare forme di queste decisioni, rimuovere pregiudizi e confini tra culture, discuterne e creare consenso sulle cose più importanti della vita in comune. Grazie alla ragione ogni uomo può, indipendentemente dal corso della storia, pensare liberamente sulle conseguenze delle sue decisioni: cosa sarebbe successo se...

„Del segno di poi son piene le fosse“ ci dice Manzoni. La filosofia a buon mercato del segno di poi deve essere sostituita da una vera filosofia dell’anticipazione delle conseguenze di ogni decisione, per il domani prossimo o lontano.

E ci imbattiamo nella differenza della dimensione della ragione del „sì“ rispetto a quella del „no“. Accettando, il soggetto s’impegna al 100% con affetto e passione. Non accettando, il soggetto rimane „cool“, distante, non coinvolto.

Un „sì“ storico è quello di Maria nell’annunciazione. E subito sorge la domanda: non ci sono state prima di questa annunciazione „riuscita“ anche annunciazioni „fallite“? Cosa sarebbe successo qualora non ci sarebbe stato un „sì“? Attualmente le donne fanno sciopero e non accettano di diventar madri. Maria personifica una serie di scelte irrazionali ed è stata assunta a antipodo della riformazione e dell’illuminismo e non solo.... Personifica i dubbi sulla ragione dell’uomo e il grido dell’umanità a trovare Grazia. Nel Vangelo Cristo è molto severo, pretende dai suoi seguaci una lingua del „sì-sì“ e del „no-no“, una lingua di posizioni chiare. Forse la ragione trasversale non è adeguata ad un cristiano? Ma tra un sí nominale e un sì di fatto (die lavoratori della vigna), ecco che Cristo preferisce di nuovo quest’ultimo.

E com’è con il martirio e il suicidio? E’ la scelta di martirio una scelta di no-no alla vita e di sì-sì alla propria fede? La dialettica dell’illuminismo tedesco ha capovolto valori, tutto sembra scambiabile e giustificabile con la adeguata retorica.(A.V.)